Soli per scelta
Soli per abitudine
Essere soli
Stare soli
Sentirsi soli
Soli davanti alla tv
Essere soli in coppia
Meglio soli che male accompagnati
Soli perché è andata così
Soli col terrore di restare da soli, di quella solitudine, piombata addosso senza preavviso e senza essere cercata, e che ti porti addosso come una coperta d’estate in pieno luglio.
Soli a intermittenza.
Decidere la solitudine
Godersi la solitudine
I silenzi
I pensieri che corrono
Odiare la solitudine, il vuoto.
I silenzi
I pensieri che corrono e attanagliano la gola e ghermiscono le caviglie come certi cani pastore.
Ma tu in riga insieme alle altre pecore non ci torni, no.
Il lusso della solitudine, quando si cerca con consapevolezza, sapendo che a casa qualcuno ci aspetta, godendo di altrettanta solitudine selezionata.
Il dramma della solitudine che non si cerca, non si vuole, si teme, si combatte e riempie un vuoto abissale di scelte sbagliate, persone sbagliate, spesso più sole di noi, passioni vuote, palliativi, gesti inutili, inutili ossessioni.
Deciderla, la solitudine, pianificare di scegliere se stessi, e la propria libertà, con un senso di vertigine e la terra che manca sotto ai piedi.
Se avrai un figlio, non sarai mai solo.
L’antidoto per eccellenza alla solitudine, dice.
Prenditi un gatto allora, rispondo, che i figli hanno bisogno di immensi spazi di manovra ben lontani da noi, per imparare a godersi quell’essenziale luogo dell’anima che è la solitudine.
Perché non è un figlio quello ti salva, anzi, affermare il proprio spazio fisico e mentale diventa sopravvivenza quando si è genitori.
La solitudine genera idee, aiuta ad uscire dalla comfort zone, ti spinge sempre oltre i tuoi limiti e rende necessariamente persone migliori.
Ma perché funzioni deve essere ben bilanciata da affetti equilibrati e presenti.
Altrimenti diventa vuoto dell’anima, ed è impossibile da colmare.
Da solo riesci a tirare fuori risorse sconosciute, a smettere di usare il prossimo come stampella, e a provare il brivido di bastare a se stessi.
Ed è essenziale definirsi in autonomia e in
solitudine per instaurare relazioni sane con il prossimo.
Meglio soli che male accompagnati.
Ma ci si accompagna spesso malissimo quando il terrore di essere soli attanaglia l’esistenza.
La solitudine è una conquista, che facilmente si tramuta in condanna. Basta niente per lasciarsi divorare.
La solitudine è un bene di lusso, e non è per tutti.
La solitudine è amica, se sai tramutarla in risorsa. Un luogo in cui crogiolarsi, a cui tornare di tanto in tanto, in nome dei bei tempi passati.
Fino al prossimo amore, alla prossima amicizia, alla prossima passione, al prossimo sogno, al prossimo lavoro, al prossimo bellissimo progetto campato in aria.
(Installazione artistica sulla Highline, New York)